Buenos Aires: ore 13:12
Oggi è una bellissima giornata di sole. Finalmente!...Ieri sera sono venuti a trovarmi il fratello di Cyn con la sua ragazza e la sorella di Cyn. Ho preparo una cenetta e abbiamo passato 3 ore assieme...che strano vederli a casa senza che ci sia Cyn!...non mi era mai successo. Il tempo passa però è sempre dura. Questa mattina sono stato al piccolo parco del qurtiere a fare un po' di ginnastica...c'era una famiglia che giocava con i figli e pensavo a Cyn....che era la mia famiglia e come purtroppo non abbiamo potuto godere dello stesso privilegio di goderci la vita assieme per tanto tempo. Continua a mancarmi la spinta per uscire...alla fine resto sempre a casa a leggere, scrivere, pensare...fare ginnastica...mi manca quell'input che mi faccia uscire da una routine che sta diventando cronica. Tra le tante cose che leggo, ieri mi sono soffermato su 10 consigli di Buddha...per cercare di capire in che punto del mio percorso mi trovo. 1) Le cose vanno come vanno e sono come sono. La nostra resistenza agli eventi sono la causa principale delle nostre sofferenze. Questo è vero...io sto cercando di opporre meno resistenza e sto cercando di accettare la morte fisica di Cyn però...a volte è difficile. Mi ritornano in mente gli innumerevoli ricordi che rendono le cose difficili. Purtroppo non è un obiettivo facile da raggiungere, specialmente di fronte ad una situazione ch per noi è stata tragica...se avessi un figlio, oggi, vorrei che si "esercitasse" nel lasciare fluire gli eventi in modo da essere preparato al giorno in cui qualcosa di tragico accadrà... 2) Se pensi di avere un problema, allora hai un problema. Ci sono volte in cui le cose sembrano difficili e altre volte in cui sembrano semplici. Tutto dipende dalla nostra mente. Anche in questo caso mi trovo nel mezzo di un cammino pieno di rovi...Si...io penso di avere un problema, sebbene mi renda conto che, oggettivamente, il problema c'era quando Cyn soffriva...ma ora, che il mio amore ha smesso di soffrire, il problema è nella mia testa...nel fatto che mi senta solo, nel fatto che non riesca a vedere un orizzonte e questo deve essere corretto. 3) Il cambiamento comincia dentro te. Il mondo esterno è il riflesso del tuo mondo interiore. Abbiamo la presunzione di pensare che prima o poi le circostanze avverse cambieranno ma non consideriamo il fatto che queste circostanze avverse cambieranno quando noi avremo fatto un cambio interiore....ci saranno sempre delle "circostanze avverse"...se noi avremo lo spirito giusto, qualsiasi circostanza sarà solo una circostanza e nulla di più...un motivo in più per migliorarci, giorno dopo giorno. Caro Buddha...come vorrei avere la tua saggezza...come vorrei riuscire a cambiare...anche per questo leggo tanto e cerco di liberarmi l'anima però, è difficile. Non so bene in quale punto di questo cammino mi trovi...ho avuto molti cambiamenti in questi ultimi mesi ma, purtroppo, ancora non ho ottenuto il cambiamento necessario per potere cambiare la mia prospettiva sugli eventi... 4) Il modo migliore per apprendere è sbagliare. Non esiste il fallimento...esiste il cammino. Non è possibile raggiungere il Nirvana senza sbagliare...Sbagliare ci fa crescere...Beh...in questo io dovrei essere maestro...di errori ne ho fatti e ne continuo a fare tantissimi...probabilmente dovrei cercare di apprendere di più da essi invece che lamentarmi. 5) Apprezza il presente. Il presente è l'unica cosa certa. Passato e futuro non esistono...Non perdere tempo pensando al pssato e al futuro. Vivi al 100% oni singolo momento della tua vita...Diciamo che non è assolutamenteciò che faccio per ora. Il passato occupa gran parte della mia vita e l'impossibilitàdi vedere un futuro mi rovina quel poco di presente che vivo...Su questo 5 consiglio dovrei lavorare molto di più.... 6) Abbandona i desideri...Vivere con dei desideri che po non si avvereranno può convertirsi in una grande frustrazione e dolore. Su questo sto cercando di lavorare....eliminare però qualsiasi desiderio mi risulta difficile. A volte è anche bello desiderare. Mi rendo conto che è un'arma a doppio taglio però...sebbene mi renda conto come sia importante cercare di ridurre al minimo i desideri...eliminarli del tutto mi sembra triste...Come posso non desiderare la felicità di qualcuno? Probabilmente dovrei riuscire a ridurre i miei desideri effimeri e al resto dei desideri dovrei "non attaccarmi"...nel senso che se la cosa non va come io desidero, dovrò accettarlo come parte della vita che nnon si può pianificare o controllare. 7) Comprendi le tue paure e non temerle...La paura ci fa vivere male...la pura è la conseguenza dell'attaccamento a qualcosa. Senza attaccamento non c'è paura o è ridotta al minimo. Io avevo paura di perdere Cyn...ora l'ho persa e ho paura di vivere senza lei...della mia solitudine, del futuro che non vedo...Lapaura contamina la felicità e ce ne allontana. Devo lavorare di più sulle mie paure! 8) Sfrutta l'allegria. Ci sono ersone che anche di fronte alle peggiori tragedie, ridoo di se stessi ...queste persone hanno imparato che è importante concentrarsi nell'allegria e non nelle difficoltà! Da qualche parte lessi che dovremmo imporci di sorridere senza ragione...come esercizio. Un giorno 1 minuto...il secondo giorno 2 minuti e così via...in questo modo alleneremo il nostro cervello ad essere felice senza alcuna ragione ed in qualsiasi situazione....lo provai per un tempo brevissimo e funzionava...in questa situazione, sbbene sembri assurdo...a volte, la tristezza diventa compagna...una cosa terribile...Sorridere mi sembrerebbe come tradire il dolore per la perdita di Cyn...mi rendo conto che però. è un ragionamnto perverso!! Sorridere ed essere felici, attirano situazioni positive. 9) Non paragonarti agli altri...e se proprio vuoi farlo, paragonati a chi ha molto meno di te per renderti conto di quanto tu sia fortunato e quante risorse in più dunque abbia per essere felice e che sempre hai avuto più del necessario per essre felice!!... 10) Non vittimizzarti. Siamo artefici dei nostri beni e dei nostri mali. Piuttosto domandati perchè stai soffrendo, impara e cambia il tuo modo di vedere le cose e porti di fronte ad esse. Cynthia Del Rio Fortuna, Ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, ti amo e ti amerò per sempre. Che la morte possa un giorno concedermi il dono di reincontrarti! Buenos Aires: Ore 11:20
La terribile e irrefrenabile mania di possedere...di afferrare qualcosa per farlo proprio...di accumulare. La terribile e irrefrenabile mania di attaccarsi e marcare territorio. Giorno dopo giorno mi domando se il cervello ci differenzi dagli altri esseri viventi positivamente o negativamente. Una gallina...un essere stupido ma che vive bene la sua vita...che probabilmente non si pone domande e che non ha bisogno dello psicologo...che accetta la perdita come parte della vita stessa .... è davvero un essere inferiore all'essere umano? Sarebbe come dire che una retta è inferiore ad un poliedro.... Giorno dopo giorno perdiamo qualcosa. Della maggior parte nemmeno ce ne rendiamo conto (cellule, capelli, pelle) e pertanto siamo in pace con noi stessi, per altre invece ci disperiamo...Ci disperiamo della perdita di qualcosa o qualcuno che abbiamo deciso debba in qualche maniera appartenerci. Il mio denaro, la mia casa, mia moglie, i miei figli...Trattiamo dunque in modo estremamente differente le nostre migliaia di cellule che giornalmente "muoiono" e ciò che invece, arbitrariamente, abbiamo deciso che ci appartenga. Forse perchè non abbiamo deciso noi che le cellule siano nostre o forse perchè non le vediamo...(occhio che non vede, cuore che non soffre)...per le cellule non piangiamo. E se cercassimo di pensare diversamente?...se cercassimo di guardare le cose diversamente? Se ci pensassimo come parte integrante di qualcosa che chiamiamo Universo...noi siamo cellule dell'Universo come le nostre cellule sono parte di noi stessi...Quindi io, assieme a tutti gli altri esseri viventi contibuisco alla vita dell'Universo...come le nostre cellule "muoiono" così, qualsiasi essere "muore"....come non piango per la "morte" delle mie cellule, così non dovrei piangere per la morte di qualsiasi altro essere vivente in quanto questo, fa parte dell'Universo stesso. La perdita dunque è solo una percezione della mia mente...io ho deciso che un qualcosa deve essere mio e la sua perdita, mi fa star male. Se invece pensassi a tutto come in continuo movimento e trasformazione...se pensassi che non esiste il mio o il tuo ma esiste solo il TUTTO...probailmente non soffrirei alcuna perdita. La perdita è solo il frutto della mia immaginazione. Se non soffro la perdita vivo in pace e se vivo in pace sono pronto ad essere felice. La perdita è una invenzione della mente perchè nulla ci appartiene. Però...viviamo in una società che ci insegna esattamente il contrario. Che ci fa vivere coll'illusione di potere essere proprietari di qualcosa/qualcuno....così si accumulano cose che però...una volta che termineremo il nostro ciclo su questa terra, dovremo lasciare. Al massimo dunque prendiamo in affitto le cose su questa terra....abbiamo un usufrutto...ma nulla di più perchè presto o tardi, dovremo lasciarr tutto e non saremo più proprietari di nulla. Il cervello è dunque sempre il peggiore dei nostri nemici...ci fa vedere le cose a modo suo. Ecco perchè accettare la perdita è tanto difficile...proprio per il fatto che riconosciamo la "proprietà" e dunque la sua perdita. Cosa ci importa se una stella esplode ?...però quella stella è parte dell'Universo e dunque parte di noi stessi ma noi, abbiamo deciso di non riconoscerla nostra e dunque la sua esplosione non ci fa ne caldo ne freddo....per una pura e semplice decisione arbitraria della nostra mente!... Ecco che allora dovremmo insegnarle a pensare diversamente...per vedere le cose diversamente. Spegnamo le menti e viviamo felici. Cynthia Del Rio Fortuna, Ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, ti amo e ti amerò per sempre. Che la morte possa un giorno concedermi il dono di reincontrarti! Buenos Aires: Ore 11:00
Non so quante volte al giorno io giudichi...però...tante. Credo che il giudizio sia fondamentalmente collegato al nostro ego ed è una forma di rivalsa verso noi stessi. All'interno di ognuno di noi c'è un "Governo"...Il nostro io che ci governa e che ci giudica...il giuizio che noi abbiamo di noi stessi è forse il più severo in assoluto...Se io, mi giudico un pusillanime...ecco che metto una maschera per nascondermi e non volerlo riconoscere e per questo motivo cerco una rivalsa esterna...più persone giudicherò come pusillanimi meno pusillanime mi sentirò. E' il mio ego che ha bisogno di rivalse continue. Più giudico più significa che mi reputo inferiore però voglio mascherarlo e allora mi insigno dello scettro di Giudice. E' una equazione che sembra paradossale ma in realtà non lo è. Io giudico l'operato di un essere monocellulare?...Al massimo lo studio ma sarò lungi dal giudicarlo. Il motivo è che io mi sento talmente superiore a quell'essere che non perderei neanche un secondo della mia vita a giudicare qualcosa che è palesemente "inferiore" a me...per lo meno dal lato intellettuale. (che comunque non è ciò che ci rende superiori...però, come esseri umani, ci da l'illusione di esserlo...Magari un essre monocellulare sarà estremamente felice perchè non avendo un cervello elaborato sarà molto più vicino alla sua anima...e visto che la massima ambizione è la felicità assoluta, quell'essere monocellulare, probabilmente, potrebbe essere notevolmente superiore a noi proprio perchè più vicino a quell'ambizioso traguardo...però...come esseri umani, noi tendiamo a giudicare "intellettualmente") Quale potrebbe essere il nesso tra Giudizio e Felicità? Credo che cominciare a giudicare meno signiicherebbe imparare ad accettarsi per come si è riducendo così i conflitti e le "lotte di potere" interne del nostro super Io. Accettazione di me stesso significa essere in pace con me stesso e la pace è il terreno più fertile nel quale coltivare la felicità. Non giudicare significa essere al di sopra di qualsiasi tematica...E' certo che non esiste una realtà ma una per ogni essere vivente...che tutti sappiamo nulla di nulla visto che persino Einstein conosceva meno dello 0,01% dell'Universo....e allora...con che coraggio giudichiamo se non sappiamo nulla?...Avviciniamoci allora a quell'essere monocellulare che prima consideravamo inferiore e riflettiamo sul fatto che noi...rispetto all'Universo...siamo 1000 miliardi meno di quanto è quell'essere monocellulare rispetto a noi...quindi alla fine, tra noi e quell'essere l'unica differenza è che forse, quell'essere, è molto più felice di noi proprio perchè gli manca l'"intelligenza"! Un esercizio utile che dovrei fare sarebbe quello di ridurre, giorno per giorno, il giudizio. Cercare di non giudicare più nessuno....(su come si veste, come parla, come si comporta...etc.etc.etc)....Meno giudico più mi avvicno al mio se, al Nirvana e alla felicità. Non è poi così semplice perchè il giudizio è parte integrante della società in cui viviamo...Altrimenti non esisterebbero i Tribunali.....e nemmeno "Dio" che giudica chi merita di andare all'inferno o in paradiso....Tutto il sistema in cui viviamo è stato creato sul Giudizio e uscirne fuori potrebbe creare persino dei problemi sociali...Immaginate l'amico che ha avuto un problema con qualcuno e ci invita a schierarci con lui....se noi non vogliamo giudicare non potremmo schierarci e, probabilmente, perderemmo quell'"amico"!... Però...alla fine...la nostra vita siamo solo noi stessi. Tutto il resto, tutto il "circondario" è passeggero...siamo noi che ci accompagneremo 24 ore su 24 ore fino alla nostra morte...nessun altro potrà mai fare lo stesso ...quindi, la nostra più grande ambizione deve essere quella di star bene con noi stessi ed accompagnarci verso la felicità e se questo dovesse sacrificare la nostra vita sociale...che si sacrifichi pure. L'importante è che noi possiamo essere felici solo per il fatto di stare con noi stessi e grazie al minor numero possibile di ragioni esogene (cioè che vengano al di fuori e che possano dipendere da altro o dagli altri) Cynthia Del Rio Fortuna, Ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, ti amo e ti amerò per sempre. Che la morte possa un giorno concedermi il dono di reincontrarti! Buenos Aires: Ore 09:30
Sogno ad occhi aperti o vivo ad occhi chiusi? Questa mattina, prima di alzarmi dal letto, sentivo la presenza di Cyn. La percepivo a livello fisico. Sentivo il suo calore ed il suo corpo abbracciarmi e questo mi dava un piacere straordinario...un piacere reale e presente che mi faceva sentire felice...ma allora, qual'è il confine tra ciò che consideriamo "reale" e ciò che consideriamo "irreale"? Sulla presunta realtà mi sono soffermato spesso però è un concetto appassionante e attira sempre la mia attenzione. Oggi è un giorno grigio (sebbene adesso ci sia un barlume di sole) e i giorni grigi sono utili per riflettere. E' chiaro che qualsiasi cosa "reale" percepiamo non è che nella nostra mente. L'esterno è dentro di noi...guardiamo il mare e questo viene proiettato dentro la nostra mente quindi quel mare, per come lo vediamo, è dentro di noi...non la fuori. Siamo esseri capaci di percepire sono un limitatissimo numero di stimoli. Appartenendo alla stessa specie ed avendo tutti le medesime limitazioni, siamo in grado di percepire le cose in maniera grossomodo simile...però simile non significa uguale. Il mio verde sarà diverso dal tuo, il mio mare sarà diverso dal tuo, ciò che è bello per me non è detto ch lo sia per te...etc.etc... Pensiamo anche ai ciechi. Loro "vedono" con i restanti 4 sensi e il mare il cerchio, il quadrato apprenderanno a vederli in un altro modo. Senza voler entrare nella spiritualità e le precezioni profonde, alla fine , sarà sempre la MENTE a vedere...gli occhi e gli altri 4 sensi sono i sensori che senza cervello non sono in grado di vedere. Ciò che dà forma all'immagine e quindi alla nostra personale "realtà" è il cervello. In questo modo i pazzi non dovrebbero nemmeno essere considerati tali.... In effetti, coloro che vengono considerati pazzi non sono altro che persone che vedono le cose in modo differente dalla massa...coloro che si discostano ulteriormente dalla "visione comune" e, purtroppo, il diverso non è mai ben accetto tra gli esseri umani....basterebbe avere una sensibilità in più, vedere qualcosa che gli altri non vedono o non vogliono vedere per essere considerati pazzi....questo è uno dei tanti prezzi che si devono pagare per vivere in una società poco evoluta come la nostra....La mente è però come un computer...tanto più vecchio è, tanti più "software", "Virus", "Malware" saranno stati "installati" nel corso degli anni. Questi "Virus", "Software", "Malware" non sono altro che l'educazione, le credenze imposte, i pensieri indotti, il lavaggio del cervello dei media, i pensieri sociali trasmessi, etc. etc. etc...Tanto più vecchia sarà la mente e dunque tanto più forte sarà la presenza al suo interno di tutti questi elementi esogeni.....ed il modo di "vedere" le cose sarà sempre più dipendente da questi elementi installati. Se riuscissimo a programmare i nostri sogni e renderli sempre meravigliosi...alla fine non vedremmo l'ora di andare a dormire per godere di qualcosa che ci rende felici...a quel punto, magari, vorremmo non svegliarci più...potremmo ricorrere all'uso di farmaci per dormire il più possibile e sognare cose sublimi. A quel punto la vita reale potrebbe essere quella dei sogni e il sogno la vita reale.... Senza volere entrare nel tema di colui che viene considerato pazzo solo perchè differente dalla massa, quale è l'attinenza che ha la "realtà" o la "irrealtà" con la felicità? Se vivo credendo in Babbo Natale e questo mi rende felice...alla fine, potrò essere anche considerato "diverso" però avrò conquistato ciò che è il traguardo più grande in assoluto: La Felicità! Se chi non crede in Babbo Natale è infelice e chi ci crede invece è felice...considerato che la realtà è soggettiva...quale delle due persone vivrà meglio?...allora, forse, il "pazzo" sarà chi rifiuta di credere in qualcosa che, magari, potrebbe renderlo felice...un rifiuto forse dettato dalla "razionalità" ma cosa è la razionalità visto che anch'essa è frutto della propria mente e quindi...una verità e allo stesso tempo una menzogna assolutamente soggettiva? Cynthia Del Rio Fortuna, Ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, ti amo e ti amerò per sempre. Che la morte possa un giorno concedermi il dono di reincontrarti! |
AuthorGiorgio Lo Cicero Archives
September 2019
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