Buenos Aires: Ore 09:30
Sogno ad occhi aperti o vivo ad occhi chiusi? Questa mattina, prima di alzarmi dal letto, sentivo la presenza di Cyn. La percepivo a livello fisico. Sentivo il suo calore ed il suo corpo abbracciarmi e questo mi dava un piacere straordinario...un piacere reale e presente che mi faceva sentire felice...ma allora, qual'è il confine tra ciò che consideriamo "reale" e ciò che consideriamo "irreale"? Sulla presunta realtà mi sono soffermato spesso però è un concetto appassionante e attira sempre la mia attenzione. Oggi è un giorno grigio (sebbene adesso ci sia un barlume di sole) e i giorni grigi sono utili per riflettere. E' chiaro che qualsiasi cosa "reale" percepiamo non è che nella nostra mente. L'esterno è dentro di noi...guardiamo il mare e questo viene proiettato dentro la nostra mente quindi quel mare, per come lo vediamo, è dentro di noi...non la fuori. Siamo esseri capaci di percepire sono un limitatissimo numero di stimoli. Appartenendo alla stessa specie ed avendo tutti le medesime limitazioni, siamo in grado di percepire le cose in maniera grossomodo simile...però simile non significa uguale. Il mio verde sarà diverso dal tuo, il mio mare sarà diverso dal tuo, ciò che è bello per me non è detto ch lo sia per te...etc.etc... Pensiamo anche ai ciechi. Loro "vedono" con i restanti 4 sensi e il mare il cerchio, il quadrato apprenderanno a vederli in un altro modo. Senza voler entrare nella spiritualità e le precezioni profonde, alla fine , sarà sempre la MENTE a vedere...gli occhi e gli altri 4 sensi sono i sensori che senza cervello non sono in grado di vedere. Ciò che dà forma all'immagine e quindi alla nostra personale "realtà" è il cervello. In questo modo i pazzi non dovrebbero nemmeno essere considerati tali.... In effetti, coloro che vengono considerati pazzi non sono altro che persone che vedono le cose in modo differente dalla massa...coloro che si discostano ulteriormente dalla "visione comune" e, purtroppo, il diverso non è mai ben accetto tra gli esseri umani....basterebbe avere una sensibilità in più, vedere qualcosa che gli altri non vedono o non vogliono vedere per essere considerati pazzi....questo è uno dei tanti prezzi che si devono pagare per vivere in una società poco evoluta come la nostra....La mente è però come un computer...tanto più vecchio è, tanti più "software", "Virus", "Malware" saranno stati "installati" nel corso degli anni. Questi "Virus", "Software", "Malware" non sono altro che l'educazione, le credenze imposte, i pensieri indotti, il lavaggio del cervello dei media, i pensieri sociali trasmessi, etc. etc. etc...Tanto più vecchia sarà la mente e dunque tanto più forte sarà la presenza al suo interno di tutti questi elementi esogeni.....ed il modo di "vedere" le cose sarà sempre più dipendente da questi elementi installati. Se riuscissimo a programmare i nostri sogni e renderli sempre meravigliosi...alla fine non vedremmo l'ora di andare a dormire per godere di qualcosa che ci rende felici...a quel punto, magari, vorremmo non svegliarci più...potremmo ricorrere all'uso di farmaci per dormire il più possibile e sognare cose sublimi. A quel punto la vita reale potrebbe essere quella dei sogni e il sogno la vita reale.... Senza volere entrare nel tema di colui che viene considerato pazzo solo perchè differente dalla massa, quale è l'attinenza che ha la "realtà" o la "irrealtà" con la felicità? Se vivo credendo in Babbo Natale e questo mi rende felice...alla fine, potrò essere anche considerato "diverso" però avrò conquistato ciò che è il traguardo più grande in assoluto: La Felicità! Se chi non crede in Babbo Natale è infelice e chi ci crede invece è felice...considerato che la realtà è soggettiva...quale delle due persone vivrà meglio?...allora, forse, il "pazzo" sarà chi rifiuta di credere in qualcosa che, magari, potrebbe renderlo felice...un rifiuto forse dettato dalla "razionalità" ma cosa è la razionalità visto che anch'essa è frutto della propria mente e quindi...una verità e allo stesso tempo una menzogna assolutamente soggettiva? Cynthia Del Rio Fortuna, Ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, ti amo e ti amerò per sempre. Che la morte possa un giorno concedermi il dono di reincontrarti! |
AuthorGiorgio Lo Cicero Archives
September 2019
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