Buenos Aires: Ore 20:36
Sono giorni strani...in cui sono particolarmente sensibile. Non si quale sia il motivo. Oggi sono stato a trovare la famiglia di Cyn e ovviamente il mio nipotino...Juan. Pipe, come lo chiamava Cyn. Ogni volta che lo rivedo, rivedo Cyn e l'amore che aveva per lui. Quanto le sarebbe piaciuto vederlo ora, sgattaiolare qua e la, parlare, correre, giocare. Purtroppo la vita non è stata così generosa da poterle regalare questo dono. Era tanto che non lo vedevo e trovarlo così grande e così loquace è stata una bellissima sorpresa. Al contempo un po' di tristezza nel mio cuore al pensiero che Cyn non era là, per lo meno fisicamente, a potere giocare e gioire con lui. Lo so che certe sensazioni resteranno per sempre dentro di me...la sua assenza resterà per sempre un vuoto incolmabile. Rientrare col bus 22...il bus che prendevamo sempre assieme ... ora però ero solo...2 interminabili ore in cui milioni di pensieri e ricordi sono passati nella mia mente. Buenos Aires: Ore 22:47 Ho iniziato a scrivere abbastanza costantemente sul mio blog qualche giorno dopo la morte fisica di Cyn. L'illusione di avere un pubblico che potesse leggere i miei pensieri e il mio dolore alleviava in qualche modo le mie sofferenze. Uno sfogo nei momenti peggiori...un modo di esternare ciò che avevo dentro. A questo si aggiunse poi il desiderio di rendere immortale per un giorno Cyn e il nostro amore. Di Cyn, nel web, c'erano solo i suoi scritti e le sue ricerche...solo il suo lavoro ma non c'era nulla di lei come persona e dei suoi momenti felici...ho deciso allora di scrivere anche affinchè il suo volto felice, per una volta, fosse indelebile anche nei motori di ricerca e che digitando il suo nome e cognome apparisse per come è rimasta nel mia mente e nella mia anima. Dopo 16 mesi...ci sono riuscito e, digitando il nome di Cynthia Del Rio Fortuna, sono magicamente apparse tantissime sue foto che la ritraggono sorridente e felice....E' il mio piccolo omaggio ad un amore immenso e alla persona che ha illuminato il mio cuore e che ha aperto la mia mente. Buenos Aires: Ore 21:16 A volte penso di non appartenere a questo mondo....vorrei non averne fatto parte ma in questo modo dovrei rinunciare anche alle gioie che ho avuto. Ci sono momenti in cui basta poco per farmi scendere le lacrime...una musica, un'immagine, un ricordo. Qual'è il senso del dolore?... Sono da solo, fuori piove...seduto al tavolo che prima condividevamo, dove facevamo colazione, pranzavamo, cenavamo e parlavamo assieme...in quel tavolo dove il posto di Cyn non l'ho più occupato...alla mia sinistra...è rimasto vuoto per sempre. Penso al giorno, sempre più vicino, in cui lascerò per sempre la sua casetta...con le sue piante, le sue cose, i suoi ricordi. Tre notti fa ho fatto un sogno...ho sognato che eravamo su di un grattacielo...di colpo un terremoto comincia a fare oscillare il palazzo in cui eravamo. Lei era sulle mie spalle...io sapevo che lei era morta ma era sulle mie spalle e comunicavamo con la consapevolezza che lei non c'era ma c'era.....e di corsa piano dopo piano sono sceso giu fino ad uscire dal grattacielo, con lei sulle spalle....che però era leggera e non pesava nulla....Ad ogni piano che scendevamo avevo delle immagini di arredamenti orientali in legni intarsiati...piano dopo piano fino, finalmente ad uscire all'aperto. Credo che quando qualcosa si interrompe nel momento più bello...rimarrà sempre come l'opera d'arte incompiuta. A volte vorrei che ci fosse stata qualche crepa e qualche lato oscuro nella nostra storia in modo da potermi alleviare....ma non ce ne sono. Penso che Elvis sia diventato immortale proprio per la sua morte inaspettata e nell'apice della sua carriera...così come Lenon.... Giorno dopo giorno vado avanti...cercando di ricostruire un cammino da seguire...però ci sono momenti in cui mi sento più debole e non c'è nessuno che possa abbracciarmi e darmi forza. Non ho avuto nessuno con cui abbia potuto condividere un pianto intenso per la morte di Cyn...A parte il giorno della sua dipartita, ho sempre pianto segretamente...con me stesso....come in questo momento mentre scrivo queste righe....che chissà, forse un giorno rileggerò. So quanto sia difficile ascoltare la tristezza di qualcuno...la tristezza porta tristezza e non voglio contagiare nessuno. Avevo sognato una vita differente...non ho mai creduto nel vero amore e, per una misteriosa ragione, la vita me lo ha fatto conoscere e poco dopo me lo ha tolto...facendomi apprezzare solo 3 mesi di spensieratezza e poi tanti anni di dolore e sofferenza. Non credo in un dio ne in un regista di questo film in cui io sono un protagonista inconsapevole però ho bisogno di dire che tutto questo è stato ingiusto. Ho desiderato che per un poco di tempo, le foto Di Cyn e il suo ricordo appaiano in Google e nei motori di ricerca. Per questa ragione scrivo il suo nome e cognome per intero...perchè oltre ai suoi scritti scientifici appaiano anche i suoi e nostri momenti felici...è un piccolo tributo che sto cercando di fare al nostro amore incompiuto... Buenos Aires: Ore 13:58
Un giorno mi sveglio felice e incontro gente simpatica, un altro giorno mi sveglio triste e incontro gente antipatica...come è possibile? Il nostro cervello contiene attorno ai 100 miliardi di cellule neurali connesse con circa 1000 Trilioni (sono numeri giganteschi) di sinapsi. Il cervello elabora milioni di pensieri al giorno ... di questi solo pochissimi restano registrati nella nostra memoria cosciente e gli altri...sono un Universo infinito che, seppur esista dentro la nostra mente, resta a noi sconosciuto....guarda caso come l'Universo che ci apparirebbe nel "Mondo Esteriore"... In realtà, dunque, non ricordiamo quasi nulla di ciò che la nostra mente elabora...Un "dejavu" potrebbe semplicemente essere uno dei milioni di pensieri che il nostro cervello ha elaborato 3 giorni prima e che era rimasto nel subcosciente e che, per casualità (usiamo questo termine ) viene fuori poco dopo... Milioni di pensieri perduti (probabilmente per sempre) che racchiudono un Universo di volti, rumori, sensazioni che sono state messe da parte ma che, chissà, una minima frazione di esse può venire a galla dopo qualche tempo e creare realtà totalmente diverse. Il nostro cervello potremmo rappresentarlo come un computer...l'Intelligenza è il processore...La società che ci circonda e che influenza il nostro modo di fare non è altro che il Sistema Operativo...La società (Il Sistema Operativo) è compatibile solo con taluni Software che ci vengono impartiti (Educazione, Religione.....) e poi servono le Informazioni che saranno immesse e che i software elaboreranno... Se ho un Software che prevede la religione Cattolica, ad esempio, le informazioni riguardanti il sesso saranno censurate) Questo nel caso in cui accettassimo l'idea di un "Mondo Esteriore"... Se invece accettassimo l'idea che il mondo esteriore in realtà esiste solo dentro la nostra mente...potrei pensare che la mia Coscienza coincide con la Coscienza Universale e per questa ragione tutto ciò che vedo in realtà è una replica di me stesso...pensieri positivi e pensieri negativi sono solo il risultato di una elaborazione che raffigura solo e semplicemente la mia realtà soggettiva.....e la morte non è altro che la fine di un pensiero che mi vedeva come attore principale (la cui durata che a me sembra grande, in realtà è minuscola) e che darà inizio a milioni di altri pensieri e dunque di altre realtà...(proprio come quelli che avvengono dentro il nostro cervello e dei quali non abbiamo memoria. Buenos Aires: Ore 14:45
Nella "Realtà Figurativa" in cui viviamo, si è sempre resa "necessaria" la presenza di Simboli e Rituali. Viviamo in funzione di essi. Nutrono il nostro Ego e non possiamo più farne a meno. Dal Crocifisso alla Stella di David, dallo scettro alla cintura nera...ed ogni simbolo a cui la società ha dato un significato particolare diventa parte integrante della nostra vita. Il simbolo diventa uno strumento potente in nome del quale possono compiersi le più svariate azioni. Si pensi a quei crociati che col crocifisso in mano sterminavano i miscredenti o all'anello del mafioso simbolo del potere o al vestito firmato simbolo di prestigio in una società che vive di simbolismi creati artificialmente e che nulla hanno a che fare con una "realtà oggettiva" (semmai una realtà oggettiva esista.) E i rituali?...stessa cosa...dalla messa al compleanno, all'anniversario al patto di sangue...migliaia di rituali inventati per obiettivi puramente materialistici. La messa per obbligare i credenti a ricordarsi che esiste una chiesa da "foraggiare" e a cui ubbidire. Il compleanno o il natale per la gioia della società consumista e capitalista, il patto di sangue per creare l'illusione che in questo modo un legame diventa indissolubile.. Ma perchè abbiamo bisogno di tutti questi simboli e rituali per vivere...bene? Probabilmente perchè non abbiamo compreso cosa significhi vivere bene. Gia, perchè proprio meno dipendenze avremo, meglio vivremo...più i sganceremo dai rituali, dai simboli e dalle cose materiali che ci circondano, meglio staremo ... perchè, in fin dei conti, star bene significa stare in pace totale con noi stessi.... Come posso stare in pace on me stesso se tengo al mio compleanno?...gia, perchè se per quel giorno non dovesse scrivermi nessuno, tutti rifiutassero il mio invito,, nessuno mi facesse gli auguri...starei male!... Come posso essere in pace se penso che un pezzo di legno a forma di croce mi protegge e quel pezzo di legno andasse bruciato o qualcuno me lo rompesse? Svincolarsi dai Rituali e dai Simboli sarebbe un grande passo verso la pace interiore e dunque verso il benessere ma il problema è che la mente umana ha creato una "realtà" che non può fare più a meno di essi. Potere, Amore, Odio....hanno tutti dei simboli che li rappresentano e dei rituali che li alimentano e che ci rendono schiavi di essi. L'Amore non è il cuore (Simbolo) o il bacio (Simbolo) o la riunione con gli amici (Rituale)....L'Amore è sentirsi in pace stando vicino a qualcuno e non dovrebbe servire alcun segno che lo identifichi. La necessità che la "logica umana" ha di rappresentare figurativamente qualcosa che non è figurativo...ne distorce la sua stessa essenza. Se non ci fossero i simboli, non ci sarebbero le caste, non ci sarebbero i potenti e i deboli, non ci sarebbero i ricchi e i poveri, non esisterebbero le classi sociali. Se non ci fossero i rituali saremmo liberi di appartenere a noi stessi. Simboli e Rituali sono stati creati proprio per marchiare una appartenenza e pertanto stabilire a chi apparteniamo e renderci schiavi. |
AuthorGiorgio Lo Cicero Archives
September 2019
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