Buenos Aires: Ore 16:52
Sono passati 43 giorni da quando il mio amore è andato via fisicamente. Ogni giorno è incerto. Posso soffrire meno o soffrire di più. Mi alzo la mattina e spero che sia il giorno "meno" triste. Questa mattina, appena sveglio, la giornata si presentava abbastanza sopportabile. Ho fatto colazione, ho controllato un paio di cose al computer e poi....la voce che da almeno 2 settimane mi ricorda che dovrei ordinare gli oggetti di Cyn. Un compito che reinvio quotidianamente perchè mi risulta pesante psicologicamente! Però, fra pochi giorni partirò per l'Italia per andare a vedere i miei e, considerato che i genitori di Cyn hanno le chiavi di casa, sicuramente verranno e, non voglio che tocchino tutto! Alcune cose non dovranno toccarle perchè sono i nostri ricordi più forti! Mi carico di coraggio e mi dirigo in camera da letto per cominciare la riorganizzazione. All'apertura della prima scatola, si presentano decine di oggetti, ordinati con amore e custoditi come tesori. Seppure non ci sia nulla che abbia un valore "oggettivo" alto, la maniera in cui ogni cosa è custodita, ne mostra un altissimo valore spirituale. Ricordi accumulati negli anni e custoditi con gelosia. Rivedo la stessa metodologia di mia nonna. Scoppio a piangere. Un pianto profondo e lacerante. Ho difficoltà a continuare. Non ho mai toccato le cose personali di Cyn. Per me la sua privacy era sacra. Mi avesse messo le cose sotto il naso non avrei mai abbassato lo sguardo per curiosare e ora...mi ritrovo ad entrare neli suoi nascondigli emozionali come un "ladro" di ricordi. Senza che lei possa fare o dire nulla. Anellini, orecchini in argento o con pietre colorate, barattolini vuoti ( "che sempre possono servire"), le mie vecchie lettere, una foto della persona con la quale ha convissuto tanti anni prima di conoscere me, i suoi passaporti e carte di identità con l'evoluzione del suo viso e del suo taglio di capelli, profumini, essenze, candeline, la trousse per cucire, un vecchio Hard Disk che non so quando potrò avere la serenità di guardarci dentro, l'equivalente di 100 euro nascosti in una scatola, le kickers rosse, le scarpe che aveva quando la conobbi...un poco malandate ma meravigliose e che Cyn ha voluto indossare il giorno del nostro matrimonio....e centinaia di tanti piccoli oggettini che fotograno perfettamente chi era Cyn. La donna che risparmiava e conservava ma senza essere taccagna, la donna col suo stile di vestire e indossare un certo tipo di oggetti, la donna che cercava di non gettare nulla e che riciclava qualsiasi cosa fosse possibile riciclare perchè aveva saputo cosa fosse la povertà.. Ho passato dei momenti terribili...La rivedevo in ogni oggetto e ne sentivo la mancanza immediatamente dopo. Mi manca tanto il mio amore.... Cynthia Del Rio Fortuna, Ti ho amato dal primo momento che ti ho vista, ti amo e ti amerò per sempre. Che la morte possa un giorno concedermi il dono di reincontrarti! |
AuthorGiorgio Lo Cicero Archives
September 2019
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