Palermo: Ore 10:36
Credo sia una domanda che in pochi ci facciamo e ancor meno cerchiamo la risposta...Probabilmente le domande esistenziali sono come gli oggetti...meno ne abbiamo e meno problemi avremo...però...se si accende la lucina del dubbio, allora non puoi fare finta di nulla. Vedo tanto attaccamento alla vita ma il motivo...non è un dato di fatto semplice. Credo che una buona parte dell'attaccamento alla vita derivi dall'incertezza e dalla paura offerte dall'aternativa: La Morte. Intendo dire che se avessimo la certezza certificata che la Morte ci apre la porta ad una dimensione mravigliosa, dove non esista la sofferenza, dove ci sia armonia, gioia, felicità....probablmente l'attaccamento alla vita non esisterebbe anzi...i casi di suicidio, probabilmente, aumenterebbero esponenzialmente....però...non sappiamo nulla della morte. La morte è la porta oltre la quale...nessuno sa cosa accadrà: La fine di tutto, la vita come spiriti, l'entrata in nuove dimensioni, il ritorno all'origine quindi all'energia.....Sono tutte ipotesi più o meno colorite però...non c'è nulla che possa avvalorare una tesi piuttosto che un'altra e quindi...."meglio vivere il più a lungo possibile visto che dopo...non sapremo cosa accadrà"! I cristiani dicono che siamo la specie eletta, i buddisti dicono che siamo parte integrante dellìUniverso....ognuno ha la sua teoria....la cosa certa è l'attaccamento alla vita per la maggior parte degli esseri umani ma potrei dire viventi in generale.... Qual'è però il senso di tutto ciò? Se elimino la paura e l'incertezza offerte dalla morte....qual'è la ragione che mi porta a vivere e andare avanti di fronte alle avversità? Sto pensando ad occhi aperti e sto mettendo nero su bianco ciò che mi passa per la testa.Io nasco.. Divento essere cosciente. Ecco che il mio cervello diventa il contenitore di tutto ciò che la famiglia e la società ci butta dentro. Mi dicono cosa sia il bene e cosa sia il male, mi dicono cosa si può fare e cosa no, come vestire e come no....etc.etc.etc....Io divento la proiezione della mia famiglia e della società in cui vivo...mi attacco alla vita e in un arco temporale ragionevole vorrò fare ciò che i miei genitori hanno fatto con me...magari con qualche distinzione, giusto per avere l'illusione di avere un mio personale marchio di fabbrica da dare ai miei figli....e così...la vita continua. Si...ma qual'è il senso della vita? Vivere per i genitori, gli amici, i figli?...Perchè, pur vedendo un mondo pieno di guerre, violenza, coercizioni, indottrinamenti, restrizioni della libertà...la gente vuole vivere? Qual'è la ragione reale? Io bevo per non disidratarmi e non morire di sete...lo stesso faccio con il cibo...Non mi domando perchè io beva. Lo faccio senza pensarci. Però ... per quale motivo compro un vestito che è stato creato sfruttando la manodopera a basso costo? Perchè voglio l'ultimo modello di smarthpone quando ci sono persone che muoiono di fame? Perchè accetto le diseguaglianze? Credo che nessuno di noi si faccia delle domande davvero profonde perchè altrimenti...sarebbe davvero difficile vivere...per lo meno questo tipo di vita. Allora diamo tutto per scontato. Se fossimo totalmente soli...poveri...malati....vorremmo continuare a vivere?...Ecco che qua entreremmo in una situazione differente. Verrebbero meno tantissime delle ragioni che ci spingono a vivere. Chissà, penseremmo...magari la morte non è così male....sebbene non sappia come sia, in realtà so come oggi vivo e...non mi piace per nulla. Per questo...magari un pensiero a farla finita con la vita attuale lo faccio!... Dunque...siamo attaccati alla vita perchè...."abbiamo"? Se così fosse sarebbe spiegato il motivo per cui quando otteniamo qualcosa vogliamo qualcos'altro...gia...perchè in realtà le ragioni per vivere dobbiemo crearcele.... Sarà forse così? Allora....qual'è il senso della vita? Aggrapparsi a qualsiasi cosa possa appagarci e pertanto darci delle ragioni per vivere? (Il televisore, gli amici, la famiglia, il lavoro...etc.etc.etc...) Il problema è che se così fosse la vita non avrebbe alcun senso. Quale potrebbe essere il mio pensiero in proposito? Penso che non ci sia alcuna ragione per cui vivere. La vita è esistenza. Se vogliamo pensare che la vita sia infinita e che la morte apra solo le porte ad altri tipi di esistenza...credo che dovremmo considerarci come "spiritualmente" eterni. Il problema è che nella vita terrena i nostri involucri (i corpi) sono ormai riempiti di nozioni secolari che ci portano a vivere non come esseri eterni che non devono attaccarsi a nulla perchè la materia muta e pertanto prima o poi andrà persa (per lo meno nella forma alla quale eravamo abituati)....bensì come esseri la cui felicità dipenda dal possedere, dall'attaccamento e dalla resistenza a ciò che non ci piace. Tutti elementi che invece ci portano a soffrire e a lottare per cause assolutamente materiali (potere, denaro etc etc) e quindi mutevoli e insensate....Pensiamo alla lotta per la "Patria"....Mandare migliaia di giovani a morire per difendere un concetto empirico e mutevole che però garantisce denaro e potere a pochi individui... Conclusione: La vita non ha alcun senso in quanto eterna. Se sono eterno ho tutto il diritto di decidere quando cambiare stato attraversando la porta della morte per poi divenire altro...L'attaccamento e la resistenza agli eventi ci allontanano dalla serenità. Chiunque ha il diritto di dirci come la pensa ma noi abbiamo il diritto di non accettarlo. Se vivessimo così la sofferenza non esisterebbe ma, purtroppo, la brama di potere ha portato ad un mondo differente nel quale non abbiamo libertà....Se volessimo andare a fare i monaci e allontanarci dal mondo materiale ci potrà sempre essere qualcuno col "diritto" di chiederci i documenti , dirci dove possiamo e dove non possiamo stare e privarci della nostra libertà....pertanto....certi tipi di sofferenza (sebbene decidessimo di non attaccarci a nulla e non resistere) potrebbero essere inevitabili (si pensi ai monaci Tibetani perseguitati dal governo cinese)....a quel punto....potrebbe essere utile l'ultima e più grande libertà (della quale la società vuole anche privarci) che è quella di decidere quando attraversare la porta della morte. Cynthia Del Rio Fortuna, Ti ho amato dal primo momento che ti ho vista, ti amo e ti amerò per sempre. Che la morte possa un giorno concedermi il dono di reincontrarti! |
AuthorGiorgio Lo Cicero Archives
September 2019
|