Buenos Aires: Ore 20:15
Questa mattina ero al parco a far fitness. Come molto spesso vado. La mattina verso le 7:45. A quell'ora è più fresco e c'è poca gente. Sempre i soliti abitudinari che corrono, quelli che hanno alzato un po' troppo il gomito e quelli che portano a passeggio il cane. E' proprio l'osservazione del comportamento dei cani, tra un esercizio e un altro, nei momenti di pausa, che mi ha fatto riflettere sull'empatia e la capacità di comunicare e godere della vita che hanno. Io sono un gran sostenitore che la grandezza e la complessità del cervello sono inversamente proporzionali alla capacità di sfruttare e godere la vita e pertanto alla capacità di raggiungere la felicità. Vedere come i cani bramassero che i "padroni" sciogliessero i guinzagli per correre felicemente nel parco e interagire con gli altri cani per certi versi dava sostegno alla mia teoria. Cani che comunicavano empatia tra loro. Il loro fine era quello di correre liberamente, godersi il parco e comunicare in qualche modo con altri cani, con facilità e felicità...Un po' come accade tra bambini. E' eccezionale la facilità con la quale i bambini riescano ad interagire tra loro e a fare amicizia...C'è una trasmissione empatica che si instaura tra loro. Col crescere le connessioni neurali aumentano e cominciano a fare i danni e il mondo incomincia ad apparire differente, La connessione empatica si assopisce e fa spazio alla "connessione egoica"...quella alla quale non frega nulla di ciò che si sente "a pelle". Ecco che la comunicazione diventa "impura"....le parole si misurano (soprattutto per evitare di essere feriti), si prefiggono "fini" che quasi mai si dichiarano apertamente e termina così la gioia di godere il momento come fine a se stesso...come facevano quei cani nel parco o quei bambini che si scambiavano un sorriso. Con lo sviluppo del cervello tutto diventa "calcolato"...tutto ha uno scopo...sorgono i pregiudizi e si comincia a giudicare. Un coctail terribile che porta a soffrire la vita anzicchè goderla. A volte mi è capitato di stare accanto ad una persona e sentir qualcosa...percepirne le vibrazioni...sentire un'attrazione (e non parlo di attrazione sessuale) senza conoscerne il motivo...o essere attratto visualmente da un altro individuo, guardarlo e attrarre in questo modo il suo sguardo....Una interazione energetica potrei dire. Ma cosa avviene poi in quel momento, a causa del nostro cervello? Prendiamo il caso in cui sia attratto viivamente da una donna che sia accompagnata. Attratto senza un doppio fine...attratto da qualcosa che non abbia a che fare col sesso ma ...con un non so chè....Nel momento in cui lei dovesse ricambiare lo sguardo, probabilmente io interromperei il mio....magari per evitare che il suo accompagnatore se ne accorga e possano esserci dei problemi...In questo modo mi privo di un momento e di una sensazione che in quel momento era piacevole per un susseguirsi di pensieri,, elucubrazioni mentali e conclusioni elaborati dal mio cervello in una frazione di secondo. Cynthia Del Rio Fortuna, Ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, ti amo e ti amerò per sempre. Che la morte possa un giorno concedermi il dono di reincontrarti! |
AuthorGiorgio Lo Cicero Archives
September 2019
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