Palermo: Ore 17:40
Ieri mattina, come quasi tutti i giorni, ero al parco ad allenarmi. Ad un certo punto si avvicinano a me un "istruttore" ed un giovane diversamente abile. Il giovane camminava in modo diverso, parlava attraverso suoni gutturali e controllava le forze e i movimenti in modo differente da come faccio io e la maggioranza di noi. L'istruttore allora gli stava indicando il modo in cui camminare, in cui interagire e in cui muoversi. Per fortuna ero alla fine del mio allenamento perchè a quel punto il mio cervello ha cominciato ad elaborare migliaia di pensieri che ha proiettato con violenza nella mia mente. Mi sono reso conto, ancora una volta, di quanto abbiamo costruito un sistema tale che la diversità è quasi sempre vista come un Handicap. Ed in effetti abbiamo fatto in modo che lo sia visto che il sistema che abbiamo creato è stato fatto a misura di una "media ponderata"...(direi forse esageratamente ponderata!) Abbiamo costruito una società in cui si compete quotidianamente invece di convivere e unire le risorse per raggiungere fini comuni. Abbiamo messo da parte l'empatia e invece di vivere in armonia per obiettivi sociali comuni, pensiamo agli obiettivi personali. Viviamo in una società in cui se sei diverso, non hai possibilità di integrarti realmente perchè non è il sistema a venirti incontro ma il sistema ti spinge ad adeguarti ad esso. Gia prima di nascere i tuoi genitori hanno stabilito il tuo futuro...Andrai a scuola, troverai un lavoro, ti sposerai, avrai figli e morirai...e se non vuoi lavorare? Diventi un peso...a nessuno interessa il motivo...nessuno ti giustificherà...sarai un essere differente e pericoloso per la società...Se i genitori decidono di non mandarti a scuola...rischiano la prigione....Non importa se quei genitori decideranno di insegnare altro ai figli...il sistema vuole che l'istruzione sia una e ben definita...quella UFFICIALE!.... Un mondo di empatia sarebbe un mondo in cui non potrebbero esserci delle regole definite...per il semplice motivo che siamo tutti diversi...non si obbligherebbe il diversamente abile a sapere usare un computer o a comunicare in modo tradizionale...per il semplice fatto che le parole spesso non dicono e non servono a nulla... Sono sicuro che il giovane al Parco potrebbe sviluppare tantissime altre doti (non utili al sistema) Io parlo molto ed ho una carissima amica che invece parla poco. Spesso la prendo in giro perchè quando smetto di parlare io....cala il silenzio ma chissà. forse in realtà non comunicare attraverso le parole (che comunque non saranno mai in grado di esprimere ciò che realmente pensiamo o siamo) e usare altri metodi....tra cui il silenzio...potrebbe essere molto più efficace per costruire un sistema empatico in grado di farci entrare in risonanza...a quel punto, forse, ci renderemmo conto che le parole sono state create solamente per "mentire"....per non mostrare cosa siamo realmente e per alimentare un sistema dissonante nel quale viviamo....un sistema in cui se sei diverso...non conti...un sistema nel quale devi essere TU ad adeguarti e nel quale ti forzeranno di entrare perchè non c'è spazio per chi vuole restarne fuori. Un sistema in cui devi prevalere per contare. E così...giornalmente, violentiamo qualcuno...cercando di farlo adeguare a noi e al sistema...cercando di convincerlo che le nostre idee sono migliori, che i nostri programmi sono migliori che la verità è quella... Oggi leggevo che ben oltre la metà degli studenti Nord Americani usano droghe che stimolano il cervello...per potere competere nel sistema,...per potere superare gli altri....per potere essere "migliori"...per essere in grado di svolgere ciò che il sistema richiede...per potere lavorare 16 ore al giorno e guadagnare 200.000 dollari l'anno....poco importa se ti bruci il cervello...poco importa se comincerai a soffrire di insonnia e dovrai abbinare sonniferi, poi soffrirai di cuore e dovrai abbinare delle medicine per il cuore...Poco importa perchè in questo modo, contribuirai a finanziare il Sistema. Io ho deciso che non è questo ciò che voglio...non mi piace questo sistema. Purtroppo non posso uscirne totalmente però posso cercare di prenderne le distanze...E chissà....forse dovrei anche imparare dalla mia amica e parlare meno... :) |
AuthorGiorgio Lo Cicero Archives
September 2019
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