Buenos Aires: Ore 19:38
Domani si parte per l'Italia...22 ore! Sarà lunga. Un vaggio che avrei dovuto fare con Cyn! A quest'ora saremmo stati in fermento, scherzando, divertendoci, non vedendo l'ora che incominciasse questa nuova avventura e invece...sono solo, nel silenzio. Solo il rumore della stufa e nient'altro. Mi sto abituando alla solitudine. I miei gesti ripetitivi quotidiani sono diventati come dei compagni. Alzarsi la mattina, andare in bagno, leggere le ultime notizie economiche e scientifiche, fare colazione...e poi andare al parco in bici, restare la a respirare un po' d'aria, poi tornare, cucinare per il pranzo e così via...una quotidianità che riempie i miei giorni. Ho creato lo "Spazio di Cyn", nel tavolino dove c'è la sua urna ho costruito come un mini universo di oggetti, ognuno dei quali ha un sinificato particolare o è legato ad un ricordo e questo mi aiuta anche ad andare avanti. Poi...ci sono i milioni di pensieri, ridondanti nella mia mente. Sebbene sia solo, in realtà mi sento come con centinaia di persone....voci, voci, ricordi, pensieri.....un turbinio di immagini e "suoni mentali" che riempiono il mio cervello. Mi sto aituando alla solitudine...non è più una nemica...è una compagna, con i suoi lati negativi e i suoi lati positivi. Una compagna che mi lascia fare, che mi da una totale libertà. I silenzi amplificano le voci dei ricordi. Ogni muro, ogni oggetto, ogni angolo della casa, della strada, sono pieni di ricordi che mi parlano giornalmente di Cyn e di me e la solitudine mi da la facoltà di ascoltare cose che altrimenti non potrei ascoltare. Mi sto rendendo conto che il sentirsi solo non dipende dalla solitudine. Ho svuotato il frigorifero. In casa non resta più nulla di deperibile e quindi dovrò andare a cenare fuori. Avevo gia organizzato la mia cena in compagnia dei miei ricordi e dei miei pensieri in un ristorantino peruviano qua vicino quando un'amica di Cyn (la persona che molto gentilmente si occuperà di pagarmi le bollette durante la mia assenza) mi ha telefonato e chiesto se volevo uscire a cenare. Devo dire che...strano ma vero...avrei preferito cenare con me stesso. Non perchè lei non sia una buona persona ma proprio per il fatto che mi sto rendendo conto che giorno dopo giorno la solitudine si sta dimostrando una compagna gentile e fedele. Ho comunque accettato di uscire, non mi sentivo di negarmi,...beh....avrò comunque ancora tanto tempo da passare con la mia nuova "compagna" Cynthia Del Rio Fortuna, Ti ho amato dal primo momento che ti ho vista, ti amo e ti amerò per sempre. Che la morte possa un giorno concedermi il dono di reincontrarti! |
AuthorGiorgio Lo Cicero Archives
September 2019
|