Palermo: Ore 12:10
Dal 1 maggio 2018 non sono più in Argentina...che sensazione strana. Sono come in uno "Stand by"... mi ritrovo in un "non so che" della mia vita. Qualche giorno fa ho aperto un foglio elettronico e ho buttato giù qualche idea che, magari, possa darmi uno spunto per iniziare a fare qualcosa visto le mie recenti perdite economiche. Il problema è che non ho alcun interesse a relazionarmi con altre persone. Non significa che sia asociale...quando vado a far fitness e, rarissimamente, incontro qualcuno, non ho problemi a fare 4 chiacchiere ma...tutto finisce la. Non c'è un dopo. Ci si saluta e termina tutto. La stessa interazione con qualche social media, per me implica "relazioni" saltuarie e della durata di qualche minuto...vale a dire, il tempo di porre un commento ad un post, ad esempio...non c'è dopo. Dall'altro canto, sto bene in casa...quasi non avverto la necessità di uscire e vedere palazzi, auto, cemento e gente routinaria con una vita standardizzata che corre qua e la e il cui ciclo giornaliero è quasi sempre lo stesso (sveglia, colazione, lavoro, pranzo, lavoro, cena...uscita con amici/famiglia o letto) e che difficilmente sarà in grado di svegliare la mia curiosità e interesse. Ciò non toglie che possa esserci qualcuno che sia differente ma, dopo avere conosciuto tanta gente in passato che è perfettamente fotografata in quanto ho scritto prima, in me non c'è più alcuna voglia di uscire e "perdere" il mio tempo nella speranza di conoscere persone che possano spingere l'accelleratore sulle mie endorfine.. Penso che l'ambiente contraddistingua i suoi abitanti. Un luogo pieno di cemento, di traffico, di routine, di negozi potrà essere popolato da un certo tipo di individui...Difficile (anche se non impossibile) trovare qualcuno anti routine, che non segua la moda, che ami la natura,,,,perché quell'individuo, probabilmente, si troverà male...si sentirà in un ambiente che non è il suo e per questo avrà difficoltà a stare bene.. Dovrei dunque capire bene come sono io e cercare un ambiente che mi si confaccia ... La cosa, ovviamente è complicata nel momento in cui si hanno caratteristiche ereditate dall'ambiente in cui si è vissuti per tanto tempo ed altre che ci portano ad allontanarcene. Risultato...non sento la necessità di uscire se non per andare a fare sport...Ogni tanto vado a ballare e anche in quel caso, la "relazione" umana dura quanto dura il ballo. Persino l'interesse che talune donne dimostrano nei miei confronti mi fa allontanare perché la sola idea di avere una relazione che possa durare più di 2 ore con persone che sento troppo diverse da me, mi fa venire i brividi alla pelle. Non credo che la mia "asocialità" sia un problema reale...il problema però nasce quando una parte della nostra mente (indottrinata dal sistema in cui viviamo) ci dice che siamo esseri sociali e, pertanto, dobbiamo relazionarci con gli altri. In pratica una parte di me (che si ribella al sistema) sta bene da sola ma un'altra parte (frutto del sistema in cui ho vissuto) dice che faccio male e sto buttando parte della mia vita. Avviene dunque un conflitto interiore che allontana dalla pace e dalla serenità. Alla fine, paradosso, anche la mia vita diventa routine essendo "costretto" a vivere in un ambiente che non mi rappresenta. Sveglia, Fitness, Pensare,Pranzo, Pensare, Pensare, Cena... Non so se esista un "ambiente" che possa rappresentarmi...certamente posso spingere la mia mente a trovare il coraggio di fare certi passi, trovare un nuovo cammino e accettare le conseguenze, qualsiasi esse siano. |
AuthorGiorgio Lo Cicero Archives
September 2019
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