"Oggi è differente" - "E' disgustoso paragonare quello che sta avvenendo oggi al nazismo"... Sono due delle classiche frasi che sentirete ripetere come un mantra ricorrente, quasi a voler convincere se stessi più che gli altri, da chi ha compreso molto poco dalla storia (i più), o da chi vorrà scritto a chiare lettere il proprio nome tra i "padri fondatori" dell'evoluzione del nuovo totalitarismo! Sebbene il comportamento della massa risponda sempre allo stesso modo (impulsi, propaganda, paura, tensione...) le tecniche totalitariste che, invece, vengono studiate da esperti ed applicate da pochi, si sono affinate enormemente negli anni. Pensare che la storia possa ripetersi con le medesime identiche modalità è estremamente ingenuo. I risultati però saranno analoghi e vale a dire: controllo e soppressione delle libertà. La globalizzazione ha favorito l'accentramento del potere in mano a pochissimi individui nonché lo sfruttamento economico e sociale di quasi tutto il Pianeta. L'avvento di internet e dei social media hanno completato il quadro potendo fornire un'analisi sempre più accurata del quadro psicologico dei miliardi di utenti che li usano. Capirete che queste sono armi che se fossero state in mano ad Hitler, oggi gireremmo tutti con una svastica marchiata a fuoco sulla fronte! A tutto ciò siamo giunti proprio attraverso l'applicazione di un processo fintamente democratico che ci ha fatto adagiare e cullare in una società legale il cui fine principale era tutelare i nostri diritti. Sebbene saltassero agli occhi le guerre con giustificazioni inventate, i differenti atteggiamenti dei tribunali quando si trattava di giudicare gente potente e gente del popolo, la concentrazione sempre più grande di ricchezze e potere in mano di pochi individui e multinazionali, le ingiustizie sociali più o meno marcate.....ci siamo sempre crogiolati nell'illusione di vivere in un sistema democratico che salvaguardava i nostri diritti. Non ci siamo resi conto che, invece, giorno dopo giorno i nostri diritti venivano erosi, le nostre informazioni personali diventavano oggetto di scambio e , sempre più, venivamo trattati come merce, come numeri piuttosto che come esseri umani ognuno dei quali con esigenze soggettive. I mezzi della "Dittatura 2.0" si sono evoluti grazie alle tecnologie ma la metodologia è rimasta molto simile proprio perché la massa non si è evoluta. La massa viene studiata da decenni. Per questa ragione le tecniche di coercizione e di propaganda si sono evolute notevolmente. La massa invece legge e studia proprio ciò che i leader vogliono che legga e studi. Per non farla cambiare e per essere sempre più facilmente controllabile proprio grazie alle tecnologie. La conoscenza vera ci allontana dalla manipolazione ed è il nemico più grande di qualsiasi regime e di qualsiasi "dittatura". (Gabriel Tarde) Ogni fenomeno sociale ha 3 principi: ripetizione, opposizione, adattamento • L’imitazione, una variante della ripetizione, è la legge suprema del vivere sociale (padre come modello per il figlio). L’imitazione deriva dal prestigio del modello e ha caratteristiche analoghe alla suggestione ipnotica (prescinde dalla volontà del soggetto) La folla è: – Aggregato rudimentale e amorfo, che agisce senza responsabilità né razionalità – Moralmente e intellettualmente inferiore alla media dei componenti – Guidata da istinti, incontrollabile e imprevedibile • Collettivo = irrazionale • Individuale = comportamento guidato dalla ragione (Gustave Le Bon) Le caratteristiche della folla • Sentimento di potenza invincibile . Il senso di responsabilità scompare • Il contagio mentale orienta i comportamenti “a tal punto che l’individuo sacrifica molto facilmente l’interesse personale all’interesse collettivo” • La suggestionabilità, il cui effetto è dato dal contagio, fa sì che l’individuo cada “in uno stato particolare, assai simile allo stato di fascinazione dell’ipnotizzato nelle mani dell’ipnotizzatore” • Sentimento di potenza invincibile Il senso di responsabilità scompare • Il contagio mentale orienta i comportamenti “a tal punto che l’individuo sacrifica molto facilmente l’interesse personale all’interesse collettivo” • La suggestionabilità, il cui effetto è dato dal contagio, fa sì che l’individuo cada “in uno stato particolare, assai simile allo stato di fascinazione dell’ipnotizzato nelle mani dell’ipnotizzatore” Inconscio collettivo ed emotività • La struttura mentale (ereditaria) della “razza” costituisce l’anima dei popoli • L’appartenenza alla razza rappresenta l’inconscio collettivo di ogni individuo • La folla è irrazionale ed emotiva – “nella folla predomina l’inconscio: il ciabattino diventa uguale al professore” • Le masse si comportano come primitivi – “nella folla l’individuo è un istintivo, e dunque un barbaro” – “la folla è sempre intellettualmente inferiore all’uomo isolato” Il capo e la folla • I capi soggiogano chi li circonda: “La folla è un gregge che non può fare a meno di un padrone”; “i capi ottengono obbedienza come il domatore dalle belve” • I capi agiscono con 3 mezzi: – L’affermazione: “quanto più (…) è concisa, sprovvista di prove e dimostrazioni, tanto maggiore è la sua autorità” – La ripetizione: “ciò che si afferma finisce, grazie alla ripetizione, col penetrare nelle menti al punto da essere accettato come verità dimostrata” – Il contagio: “le idee, i sentimenti, le emozioni, le credenze, possiedono tra le folle un potere contagioso intenso (…)” (Sigmund Freud) La psicologia delle masse • Masse transitorie vs. masse organizzate • Masse organizzate, durevoli e artificiali (un certo grado di coercizione esterna ne impedisce la disgregazione) sono la chiesa e l’esercito • I legami emotivi sono l’essenza della psiche collettiva • Nella massa gli individui sono legati tra loro e al capo da legami libidici • Parallelismo capo/folla e oggetto d’amore/innamorato Il processo di identificazione • La forma originaria del legame emotivo è l’identificazione con il capo che diventa nucleo dell’idealizzazione collettiva (ideale dell’io) • Il capo catalizza questa forza ed è la massima autorità. Al singolo è negata ogni autonomia. • Il capo svolge anche una funzione difensiva da ansie e paure, angosce e impulsi distruttivi • Il comportamento collettivo è guidato da dimensioni al di fuori della coscienza Le domande sull’autoritarismo • Come si caratterizza la personalità dell’individuo potenzialmente fascista? • Quali sono state le ragioni profonde dell’adesione di persone non particolarmente violente ai regimi di Hitler e Mussolini? • Come è stato possibile che grandi masse di persone abbiano tollerato lo sterminio di massa dei loro concittadini? La persuasione “Ogni società necessita di un meccanismo per prendere decisioni, risolvere le dispute e per coordinare le attività: la nostra ha optato per la persuasione” (A. Pratkanis, E. Aronson, Psicologia delle comunicazioni di massa, 1992) La propaganda Propaganda è comunicazione di un particolare punto di vista, con l’obiettivo di far sì che il destinatario del messaggio giunga ad accettare “volontariamente” questa posizione, come se fosse la propria. (A. Pratkanis, E. Aronson, Psicologia delle comunicazioni di massa, 1992) La propaganda nazista Hitler in Mein Kampf così parla della propaganda efficace: “ … i suoi effetti devono sempre essere rivolti al sentimento, e solo limitatamente alla cosiddetta ragione. …la prudenza di evitare qualsiasi presupposto spiritualmente troppo elevato non sarà mai abbastanza grande. (…) La ricettività della grande massa è molto limitata, la sua intelligenza mediocre, e grande la sua smemoratezza. Da ciò ne segue che una propaganda efficace deve limitarsi a pochissimi punti, ma questi deve poi ribatterli continuamente, finché anche i più tapini siano capaci di raffigurarsi, mediante quelle parole implacabilmente ripetute, i concetti che si voleva restassero loro impressi”. L’obbedienza all’autorità “Le nostre azioni assumono infatti dal punto di vista psicologico significati ben diversi quando agiamo di nostra iniziativa e quando obbediamo agli ordini ricevuti. Un individuo che, a causa dei suoi principi morali, non è in grado di rubare, far del male o uccidere, riesce a compiere tranquillamente queste azioni quando un’autorità glielo ordina (…). L’essenza dell’obbedienza consiste nel trasformare la psicologia di una persona al punto che questa finisce col considerarsi lo strumento per soddisfare i desideri di un’altra, senza più ritenersi responsabile delle proprie azioni” (Stanley Milgram, 1974) L’esperimento di Milgram • Presso l’università di Yale viene svolto un esperimento sull’apprendimento e la memorizzazione, con coppie di volontari, uno in veste di allievo, altro di insegnante, coordinati da uno sperimentatore; • L’allievo deve memorizzare una lista di associazioni verbali lette dall’insegnante; • L’allievo viene legato ad una sedia con un elettrodo collegato al polso; - L’insegnante è seduto di fronte ad un generatore con 30 interruttori graduati da 15 a 450 volt con etichette da “scossa leggera” a “scossa pericolosa”; • Ad ogni errore l’insegnante ha l’istruzione di somministrare scosse di intensità crescente dopo aver annunciato il voltaggio • L’allievo dà crescenti segnali di malessere (brevi grida, urla, richieste di essere liberato,..) • Di fronte alle perplessità e alle resistenze dell’insegnante lo sperimentatore incita a continuare: “per piacere continui”… “non ha altra scelta, deve continuare” • In realtà l’allievo è complice dello sperimentatore e la situazione sperimentale è simulata per misurare la tensione tra coscienza e obbedienza all’autorità • RISULTATO: 2/3 dei partecipanti hanno obbedito agli ordini dello sperimentatore fino alle estreme conseguenze, somministrando tutte le scariche a disposizione, pur manifestando segni di agitazione, angoscia e ambivalenza La prigione di Stanford (Zimbardo, 1973) • Reclutati volontari, studenti di sesso maschile, per partecipare ad uno studio sulle conseguenze psicologiche causate dalla vita carceraria • 24 prescelti sottoposti a visite mediche e test per verificare salute fisica e psicologica, livello di integrazione sociale e non conoscenza tra loro • Attribuzio casuale a 2 gruppi: guardie e detenuti • La prigione viene ricreata nel seminterrato del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Stanford Strategie di assoggettamento • Degradazione e anonimato – perquisizione e vestizione con un camice, – abolizione nomi propri e uso di numeri di identificazione • Carcere come campo di percezione – sorveglianza continua e ininterrotta – disciplina del tempo (scansione dei ritmi,…) – regole da seguire, sanzioni Alcune conseguenze • Dopo 36 ore un “prigioniero” inizia a manifestare disturbi emotivi, pensieri disorganizzati, crisi di pianto e accessi di rabbia • Voci di una progettata fuga di massa attivano misure difensive da parte delle guardie • Il 6° giorno l’esperimento viene sospeso a causa di – Escalation di abusi delle guardie sui prigionieri – Questioni etiche sollevate da psicologa appena entrata nel gruppo di ricerca I principi della persuasione
• Reciprocità (obbligo psicologico a restituire un favore) • Impegno e coerenza (tendiamo a confermare le decisioni già prese) • Riprova sociale (tendiamo a decidere in base a ciò che altri credono o fanno) • Simpatia (preferiamo dire di sì a persone che conosciamo e apprezziamo) • Autorità (tendenza ad acconsentire alle richieste di un’autorità) • Scarsità (diamo più valore a ciò che è meno disponibile) (R. Cialdini, Teoria e pratica della persuasione, 2009 ed. it)
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